domenica 26 gennaio 2014

Dress code principali uomo e donna (2° PARTE DI 2)


Ogni volta che si riceve un invito, c'è una domanda che sorge sempre spontanea, "cosa mi metto?"


Ecco un' elenco generico in base al tipo di evento, su come vestirsi nelle principali occasioni in cui si è obbligati a presenziare.




WHITE TIE - CRAVATTA BIANCA
Rigorosamente richiesta per eventi ufficiali e in pompa magna, come incontri con presidenti di nazioni e capi reggenti, balli e cerimonie di premiazioni come assegnazione di Nobel, ed eventi diplomatici, sia privati che pubblici.



UOMO: frac con papillon bianco e fazzoletto sempre bianco SOLO nel caso non siano presenti medaglie; scarpe di vernice o lucide nere; in inverno cappotti dalle chiusure nascoste sempre nere; sciarpe di seta e orologi da tasca, guanti bianchi.
DONNA: abito da gran sera classico (nero, blu, bordeaux o rosso intenso) con guanti tanto più lunghi quanto è corta la manica; scarpe alte, tacco da 7 a 12 cm, clutch gioiello e gioielli importanti.


VIETATI: capelli sciolti, bigiotterie e braccia nude, per cui l'etichetta prevede mantelline di pelliccia e guanti di raso.






BLACK TIE - CRAVATTA NERA
Richiesta per eventi formali dopo le 5 di sera, le serate danzanti e première.


UOMO: smoking nero, scarpe con lacci non di pelle lucida come per il frac. Lo smoking bianco è ammesso solo se l'evento è in un luogo dal clima caldo, all'aperto o per matrimoni.
DONNA: abito da cocktail mai sopra al ginocchio, o abito lungo da sera. L'abito corto richiede una stoffa molto elaborata e ricca. Ammessa bigiotteria ma solo di buona qualità.




BLACK TIE INVITED- INVITO CRAVATTA NERA
Gradita la cravatta nera, per cene importanti, banchetti e feste di famiglia con molti ospiti.


UOMO: il più adatto è lo smoking, sostituibile con completo giacca e cravatta.
DONNA: abito da cocktail, abito lungo o completo elegante.






BLACK TIE OPTIONAL- CRAVATTA NERA OPZIONABILE
Le regole sono le stesse dell'invito cravatta nera, ma non è obbligatorio lo smoking.


UOMO: completo scuro con cravatta
DONNA: abito da sera, o completo anche spezzato.




COCKTAIL:
L'evento è lo stesso dell'invito cravatta nera, ma molto meno informale.


UOMO: completo scuro
DONNA: abiti da cocktail anche sopra il ginocchio, tailleur da sera in toni brillanti d'inverno, e sul pastello d'estate.






RICEVIMENTI UFFIACIALI E INCONTRI CON DELEGAZIONI STRANIERE


UOMO: smoking, o elegante abito scuro con cravatta
DONNA: abiti da cocktail, abiti lunghi, o completi eleganti da sera


VIETATI: sandali e gioielli vistosi.




DOPO LE 5, DETTO ANCHE A5


UOMO: qualsiasi abito anche senza cravatta
DONNA: abito da cocktail o 2 pezzi elegante, come top ricamato e gonna, o completo elegante gonna o pantalone.




A5 CASUAL
Simile al precedente non deve però ingannare.


UOMO: abito elegante senza cravatta
DONNA: abito elegante






CASUAL
Come feste aziendali e cene.


UOMO: niente completi e niente cravatte, ma pantaloni sportivi e camice semplici, come jeans e giacca senza cravatta.
DONNA: stile sportivo e semplice, anche etnico ma senza sovraccaricare con gioielli, tacchi a spillo e paillettes, come top e blusa.


Fate sempre attenzione al tipo di evento.




BTR (INCONTRI D'AFFARI NORMALI)
Sia per l'uomo che per la donna, abbigliamento classico.




BB - INCONTRI D'AFFARI IMPORTANTI CON STRANIERI E RICEVIMENTI


UOMO: completo scuro anche gessato, doppio petto, niente gemelli e niente fazzoletti nel taschino. Camicia bianca e scarpe nere rigide.
DONNA: completo blu grigio o beige con camicia bianca, scarpe nere o in tinta col vestito, tacco dai 3 ai 6 cm.








Sugli inviti potreste trovare delle sigle, come


s.t.  senza ritardo, cioè siate puntuali.
c.t.  ritardo massimo di 15 minuti, detto anche ritardo accademico
RSVP  si prega di rispondere, visto che è una cortesia.


Inoltre a seconda del tipo di evento, una donna può arrivare da sola, andarsene da sola, essere accompagnata e cambiare accompagnatore durante la serata. Se l'evento prevede l'abito sa sera, è d'obbligo, l'accompagnatore.




Una regola generale è vestirsi sempre a strati, risparmiando così soldi, tempo e spazio nell'armadio.


E se siete all'aperto e fa caldo, ma siete vestiti/e pesanti potete tranquillamente togliervi una maglia in più, o anche mettervela se avete freddo!!






Per i funerali, speriamo non dobbiate mai andarne a uno, o almeno  i più pochi possibili, pare richiedano un codice abbigliamento, che non sia ne troppo elegante, ne troppo "sciattone":
Ad esempio vanno bene i jeans e pantaloni scuri, ma non gli abiti troppo corti o scollati; si a giacca e cravatta scure per l'uomo. Le scarpe da ginnastica sarebbero da evitare, ma sono accettate quelle scure e semplici, senza borchie, paillettes, adesivi, ...............   E comunque che non facciano rumore, o almeno, che ne facciano il più poco possibile.  Per quanto riguarda i colori, niente di eccentrico e colorato, è sempre meglio preferire colori scuri, o comunque neutri, che non accechino la vista!!   :))






Per quanto riguarda i matrimoni, gli invitati possono vestirsi di bianco solo se la sposa ha l'abito di un altro colore. Se la sposa è vestita di bianco, deve essere l'unica persona presente ad avere un abito di questo colore.  Se vi  trovate all'aperto, colori chiari e a tinta unita, rimangono la scelta migliore. Sono da escludere leggings, e ballerine, soprattutto se avete più di 20 anni, altrimenti sareste solo ridicole!!   Sono accettati i jeans, purché con tacchi e camice o maglie eleganti per le donne e scarpe eleganti con giacca e cravatta per gli uomini. La cravatta può essere un optional, per il ricevimento dove, se è molto alla mano, non occorre indossarla.  Per quanto riguarda gli accessori, per le donne, borse tipo pochette o clutch sono accettate, ma sono da evitare le maxi borse, evitate anche i cappelli a tesa larga, e guanti.



UOMO DONNA
MATRIMONI SI A: completi classici, a jeans se indossati con giacca e cravatta (la cravatta si può togliere solo al ricevimento e se è molto alla mano); scarpe eleganti da uomo, possibilmente senza tacco, e senza nappine;A livello di colori, sono da preferire i chiari, tranne per la giacca che rimane meglio se è scura; vestirsi di bianco solo se siete lo sposo, o la sposa ha un abito di un altro colore;


NO A: scarpe da ginnastica, a jeans se portati con t-shirt, niente cravattini e niente borse, borselli di alcun tipo; niente cappelli, di nessun genere; evitate colori sgargianti, e scuri (eccetto per la giacca), non vestirsi di bianco se l’abito della sposa è dello stesso colore;
SI A: jeans, scarpe col tacco, borse tipo pochette o Clutch, maglie sottili o camicie femminili un po’ eleganti. Occhiali da sole, purchè non siano esageratamente grandi.
A livello di colori, sono da preferire i chiari; vestirsi di bianco solo se siete la sposa, o la sposa ha un abito di un altro colore; cappelli solo se a tesa stretta, e se richiesti; vestiti con ricami e merletti, solo se siete sotto ai 20 anni, o ne avete più di 70;


NO A: leggings e ballerine, specie se avete meno di 20 anni; scarpe da ginnastica, maxi borse e maxi occhiali da sole. Evitate i colori scuri; non vestitevi di bianco se l’abito della sposa è dello stesso colore; no a guanti e cappelli a tesa larga; vestiti con merletti e pizzi, se avete un’età che va dai 20 anni ai 70;
 
FUNERALI SI A: giacca e cravatta, sia con jeans che pantaloni, nel 2° caso solo scuri. Occhiali da sole solo se non sono enormi.
Gradite scarpe eleganti da uomo, ma non obbligatorie. Se scegliete le scarpe da ginnastica, devono essere scure e semplici, senza borchie e spuntoni;


NO A: Niente cappelli, niente occhiali da sole enormi, e niente borse, borselli e simili; sarebbe meglio evitare le scarpe da ginnastica e preferire scarpe eleganti da uomo, ma possono essere accettate le scarpe da ginnastica scure;
SI A: completi scuri e occhiali da sole, ma solo se non sono enormi; sono accettati jeans e pantaloni scuri, in entrambi i casi con tacchi, bassi ma pur sempre tacchi; Borsette di vario tipo, purché di piccole dimensioni (non state andando a fare la spesa)!


NO A: velette e abiti di colori sgargianti, niente borse maxi e niente cappelli, di nessun tipo;
No ad abiti troppo corti o troppo scollati;






 












Gli altri tipi di evento sono tutti sul classico a livello di abbigliamento, sia per l'uomo che la donna.




Alla prossima gente!!!!!


Sara

























giovedì 23 gennaio 2014

IL VELCRO: AMICO O NEMICO?

La parola "Velcro" è un nome commerciale ed è un acronimo che deve la sua origine alle iniziali di VELours (velluto) e CROchet (gancio).
Il velcro, prodotto in nylon, è costituito da due parti differenti:
  • una striscia di tessuto peloso, chiamata asola (loop) simile ad un velluto non tagliato o ad una spugna, con un fondo rigido da cui spuntano gli anelli del pelo.
  • una striscia di tessuto con uncini, chiamata uncino (hook) dal fondo rigido spuntano dei piccoli uncini flessibili in materiale duro.
Le due strisce vengono cucite o incollate sui due lati da chiudere e quando vengono messe a contatto la parte con uncini si aggancia saldamente alla parte pelosa; per riaprire bisogna applicare una certa forza per staccarle una dall'altra, in modo che gli anelli rimasti agganciati si spezzino.
Quando la parte a uncini si "sporca", raccogliendo pelucchi e fibre, il velcro perde aderenza e bisogna rimuovere i pelucchi perché torni alle capacità adesive iniziali.
Le caratteristiche del velcro fanno sì che possa aprirsi facilmente ma, al tempo stesso, rimanere ben chiuso quando è necessario.
Un quadrato di 12 cm di lato può resistere a 1 tonnellata di peso[senza fonte].
È da tenere presente che la durata dell'agganciamento con buona capacità di tenuta tra le due componenti è limitata ad un numero variabile di applicazioni, di norma 200-300, più si utilizza e più decresce la forza del legame tra le due parti.


RICORDATE SEMPRE: quando si usa il velcro, di norma vi verrà spiegato che basta applicarlo al tessuto nel punto in cui volete metterlo, e il gioco è fatto. Bene,  questo è sbagliato!! 
Oltre ad applicarlo nel punto desiderato, occorre comunque cucirlo, almeno su 2 lati ed entrambe le parti, perché il problema maggiore del velcro, è la scarsa resistenza al tempo. Purtroppo non resiste molto se viene solo applicato, dopo poco tempo si stacca, e difficilmente e riutilizzabile. Per cui, dopo averlo applicato, occorre anche cucirlo, nella strisciolina che divide la fine del tessuto dall'inizio dell'effettiva parte di velcro.




Di seguito, le applicazioni del velcro:


Grazia alle sue caratteristiche di resistenza e di facile e rapida apertura/chiusura, il velcro è molto spesso utilizzato per confezionare chiusure a strappo. Le chiusure a strappo (o velcro) sono molto comuni nell'industria tessile e delle confezioni, sostituendo bottoni o cerniere lampo.
La resistenza della chiusura a strappo la vede applicata ampiamente nella costruzione di automobili, così come nell'industria elettronica come chiusura per custodie di computer o semplicemente per valigie e zaini. Viene utilizzato per la chiusura di abbigliamento, scarpe, borse, zanzariere e articoli sportivi. Si trova in commercio oltre che a strisce anche sagomato e con diversi colori. Il velcro viene usato nella confezione di tendaggi e moquette ed è parte integrante di certi bendaggi ortopedici.
Grazie a questa caratteristica, i tecnici aerospaziali della NASA hanno pensato di equipaggiare gli astronauti di questa invenzione nei loro viaggi, nei quali serve per tenere temporaneamente in una posizione fissa tutti gli oggetti dell'abitacolo.
Sulle navi è utile per evitare la caduta di oggetti non molto pesanti durante il rollio con mare mosso

Fibbie e fibule!!

La fibbia è la parte terminale della cintura che ne consente l'allacciamento.
È formata da una cornice che può avere varie forme (circolare, rettangolare...) e può essere costituita da diversi materiali, generalmente metallo o materiale plastico. La cintura viene fatta passare all'interno della cornice e assicurata tramite un ardiglione che va ad inserirsi in uno dei fori praticati sulla cintura.


L'uso di fibbie è documentato fin dall'antichità e ci sono pervenuti numerosi pezzi di oreficeria finemente decorati.
Oltre che funzione di chiusura, in borse, ghette, tascapane, valige, ha funzione decorativa, in questo caso può essere molto appariscente sia per le grosse dimensioni che per la decorazione, come su calzature e capi di abbigliamento.


Esempi di fibbie





Ovviamente ne esistono a migliaia, di diverse forme, materiali, dimensioni, usi e colori!!






Parliamo di una parola che dal suono ricorda una brutta cosa, ma che non ha nulla a che farci per fortuna, fibula!!


FIBULA

Fibula è il nome latino della fibbia o della spilla, utilizzata in primo luogo per assicurare le vesti sulle spalle ed alla vita, usata soprattutto nell'antichità.


Sotto il profilo tecnico l'origine della fibula, che è una "spilla di sicurezza" (come la tradizionale "spilla da balia") corrisponde semplicemente alla ripetuta piegatura di un lungo spillone di fusione, arricchito da noduli, ingrossamenti, torsioni, ed alcune parti del quale, come in particolare la staffa, sono rese laminari attraverso battitura.
Le fibule erano generalmente di bronzo e più tardi di ferro, ma ne sono state trovate anche d'argento o d'oro e, in età imperiale, anche decorate con gemme. Le dimensioni potevano variare dai 2 ai 50 cm, anche se raramente superavano i 20 cm.
Le prime fibule rinvenute risalgono all'età del bronzo ed ebbero un'ampia diffusione in tutta l'area mediterranea partendo del Mediterraneo orientale; il loro utilizzo cessò verso il VI secolo.
La fibula, nello schema più semplice, è costituita dall'ardiglione o ago, dalla molla (che può essere di vari tipi), dall'arco (le cui forme diversificate danno il nome ai corrispondenti tipi di fibula) e dalla staffa che alloggia e ferma l'estremità appuntita dell'ardiglione.
La più famosa fibula dell'Italia antica è forse la fibula prenestina, rinvenuta nel 1871 a Palestrina (l'antica Praeneste) e conservata al Museo Pigorini di Roma.




Diciamo semplicemente, che la fibula viene considerata un po' l'antenata della più comoda e attuale spilla da balia.


esempi di fibule.


Ovviamente come per tutte le cose, ne esistono di diversi tipi, ad arco di violino, arco a gomito, a navicella, ad arco semplice, a larga staffa, e a balestra.


Sinceramente, nel caso dobbiate chiudere, ad esempio, una mantellina, sono molto più pratiche e comode le normali spille da balia, di varie misure e colori, e costano anche molto meno, al supermercato!!!   :))))


A meno che on vogliate usare dei normali lacci, cuciti all'interno, o fatti passare attraverso delle piccole asoline!!



Il mondo dei bottoni!!

Il bottone è un piccolo oggetto, solitamente piatto e di forma tondeggiante, usato per chiudere gli abiti. Il bottone, che è attaccato a un lembo, funziona in accoppiata con una varco, posto sull'altro lembo, che si chiama occhiello, asola o alamaro. Infilando il bottone nell'occhiello i due lembi rimangono saldamente collegati.
Presenti sin dalla preistoria ne esistono di diversi tipi, e diversi possono essere gli utilizzi, come chiusure o decorazioni.


Il bottone è stato realizzato con tutti i materiali disponibili e sufficientemente solidi come:
A Santarcangelo di Romagna, esiste il Museo del Bottone,  la storia, sociale, economica, politica, di costume e di moda del 1900 viene raccontata attraverso gli ottomila bottoni presenti. Il direttore Giorgio Gallavotti è stato chiamato all'Università della Moda di Rimini per una lezione a 130 studenti 1º e 3º corso ove ha illustrato il 1900 attraverso la simbologia dei bottoni. Il giorno dopo il comunicato dell' Università aveva come titolo i bottoni parlanti.


tel. 339 3483150











Le immagini qui sopra, sono esempi di bottoni, rispettivamente,  piatti (1), bombati (2), a tre fori (3), a pressione (4).









Un gemello da polso è un bottone doppio ornamentale usato per chiudere i polsini di camicie che non hanno bottoni fissi. Questi polsini invece di avere un bottone su un lato e un occhiello sull'altro, hanno due occhielli in cui si infila il gemello che serve come elemento di congiunzione dei due lembi.
Si diffusero nel corso dell'Ottocento quando la chiusura dei polsini, che allora si usavano fortemente inamidati, richiedeva un collegamento più solido di quello fornito da un piccolo bottone e un'asola.
Sono composti da due parti piatte uguali con un elemento di raccordo, mobile o fisso, o da una parte piatta e un traversino posteriore. La parte piatta può avere forme diverse, di materiale anche pregiato come oro e pietre preziose, che rendono i gemelli un vero e proprio gioiello. Alcuni modelli portano le iniziali del proprietario o stemmi e simboli di appartenenza a club e società sportive. Ve ne sono anche in tessuto intrecciato, simili a piccole palline colorate.
I gemelli non sono di uso comune, le camicie che li richiedono sono considerate capi di abbigliamento eleganti, oggi li si usa solo con smoking e frac.






I bottoni, vengono infilati in occhielli o asola che dir si voglia, ed ecco i tipi di occhielli:


  • l'occhiello più semplice è un buco o una fessura, se tagliato in un materiale resistente come il cuoio.
  • asola: occhiello ricavato in un tessuto, si crea cucendo un'orlatura attorno allo spazio che serve a far passare il bottone e in seguito tagliando il tessuto tra i due lati profilati dall'orlatura. Serve ad impedire che la stoffa si strappi o deformi, allargado così l'apertura e facendo uscire il bottone. Un tempo cucita a mano, oggi viene realizzata con la macchina per cucire.
  • Un modello particolare di forbice, con lama interrotta e regolazione a vite per la chiusura, permette di tagliare la stoffa all'interno dell'orlatura senza danneggiare il tessuto circostante.
    • Si può ricavare un occhiello creando un anello con il tessuto, un cordoncino o un laccio, come nelle allacciature degli abiti cinesi o negli alamari.
    • rinforzato: quando l'occhiello deve essere particolarmente robusto, come nell'abbigliamento esterno e nelle attrezzature sportive, viene profilato con nastro, fettuccia, pelle o metallo.
    Gli occhielli sono posizionati sul lato destro degli indumenti per le donne e su quello sinistro per gli uomini.
    Se si trova sul risvolto di una giacca non serve ad accogliere un bottone ma ospita un fiore o uno stemma.




    ALAMARO

    Infine esiste anche l'alamaro, tipo di occhiello realizzato normalmente con striscia di pelle, seta o cordoncino chiusa con un cappio dove viene fatto passare il bottone.


    Fregio originario delle uniformi militari (era già in uso nel XVIII secolo nelle uniformi di alcuni eserciti) l'alamaro ha decorato i capispalla del guardaroba femminile a partire dal XIX secolo ed è oggi applicato anche a camicie e cardigan in maglia.
    L'allacciatura ad alamari caratterizza inoltre la giacca montgomery, che nella sua versione più classica si presenta con i tipici bottoni a forma di corno. Per questa ragione il termine alamaro viene spesso utilizzato anche per indicare i bottoni di forma allungata.


    Se ci si fa caso, oggi l'alamaro lo si trova quasi esclusivamente nei capi delle varie forze armate,   ho detto quasi!!!









    Glossario di cucito

    Glossario di cucito

    Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.   
    Raccoglie i termini inerenti al cucito, alla sartoria e al ricamo.
    Spudoratamente riportata da Wiki.

    A

    Abito completo da uomo
    comunemente chiamato semplicemente completo o abito, è un indumento di origine britannica, composto solitamente da una giacca e da un pantalone dello stesso tessuto.
    Alamaro
    è un tipo di allacciatura realizzata con una striscia di seta, pelle o cordoncino chiusa a cappio a formare un occhiello, dove viene fatto passare un bottone.
    Alcantara
    materiale sintetico che imita la pelle di daino.
    Altezza
    misura della distanza tra le cimose di una pezza di stoffa.
    Ago
    è un attrezzo utilizzato per cucire, di forma allungata ed appuntito ad una estremità. Si usa per unire tramite una cucitura tessuti, cuoio, feltro, materie plastiche, budello e altri materiali che possano essere forati dalla sua punta.
    Agoraio
    la custodia per contenere aghi.
    Asola
    tipo di occhiello.

    B

    Bandera
    è un ricamo a punti liberi realizzato su uno speciale tessuto detto tela Bandera, in uso presso le corti piemontesi nel XVIII secolo.
    Batista
    tipo di tessuto molto fine, trasparente e leggero di mano morbida, realizzato in lino ad armatura tela.
    Bisso
    tessuto realizzato con la seta prodotta da un mollusco.
    Bottone
    è un piccolo oggetto solitamente piatto e di forma tondeggiante usato per chiudere gli abiti.
    Broccato
    tessuto, apparentato col damasco, con una lavorazione aggiuntiva: si ottiene con trame supplementari che intervengono solo nelle zone da decorare, in seta, pesante, da tappezzeria.

    C

    Canovaccio
    è un tessuto usato come base o guida per il ricamo.
    Capo
    si intende capo di abbigliamento
    Cartamodello
    è il disegno o sagoma base, fatto in carta, usato per la realizzazione di un abito.
    Cavallo (abbigliamento)
    è la parte di indumenti che coprono gli arti inferiori (come pantaloni, mutande, collant) che si trova esattamente al punto di congiunzione delle gambe con il tronco.
    Cerniera lampo
    detta anche zip, lampo o bottega è un tipo di chiusura che serve ad unire due lembi di tessuto o di altro materiale non rigido.
    Chiacchierino
    è un tipo di merletto per bordure costruito con una serie di anelli, nodi e catene.
    Chiffon
    stoffa molto leggera, a velo trasparente in armatura tela prodotta con filati fortemente e diversamente ritorti.
    Chinè
    tessuto di seta, ad armatura tela, di colore screziato, caratterizzato da disegni dai contorni sfumati ottenuti con la colorazione dell'ordito prima della tessitura anziché con la stampa sul tessuto già fatto.
    Chintz
    robusto tessuto di cotone, ad armatura tela o raso è caratterizzato dai colori vivaci e dalla mano lucida, ottenuta con una forte calandratura.
    Cimossa
    o cimosa (in alcune regioni vivagno) è il bordo non tagliato di una pezza di tessuto, il lato destro e sinistro quando esce dal telaio.
    Cintura
    o cinghia o cinta è una striscia flessibile generalmente di pelle o tessuto che si porta attorno alla vita, in sartoria cintura può essere la parte di un capo.
    Colletto (abbigliamento)
    è la parte di una camicia, vestito, cappotto o altri capi d'abbigliamento, che avvolge o incornicia il collo
    Cotone (filo)
    il filato di cotone viene ottenuto con la filatura di fibre ricavate dalla peluria che ricopre i semi di una pianta del genere Gossypium.
    Crêpe
    filato simile all'organzino ma più fittamente ritorto (da 16 a 32 giri al centimetro), per tessuti crêpe, cioè increspati.
    Crêpe
    nome generico di tessuti, diversi nei materiali e nel peso, caratterizzati dall'aspetto increspato, granuloso e mosso.
    Crêpe de chine
    tessuto ottenuto con l'impiego di trame a torsione alternata, compatto e pesante si drappeggia bene.
    Crêpe marocain
    tessuto pesante, per effetto del filo di trama più grosso di quello di ordito si creano delle costine ondulate orizzontali.
    Crêpe satin
    tessuto morbido, rasato, lucido sul diritto e opaco sul rovescio.
    Crêpe di lana (crepella)
    tessuto in lana di vario peso comunque leggero, come per la seta è la forte torsione del filato che gli dà la superficie granulosa.
    Cretonne
    tessuto di tela forte, bianca o stampata.

    D

    Damascato
    è un tessuto che assomiglia al damasco ma ne differisce per essere realizzato con filati di diversi colori, per cui l'effetto di lucido-opaco viene ampliato dall'effetto dei colori.
    Damasco
    tessuto operato monocolore con disegni stilizzati o floreali ad effetto di lucido-opaco, armatura seta.
    Denim
    tessuto che si usa per confezionare i blue-jeans.
    Ditale
    è un piccolo oggetto usato per proteggere le dita mentre si cuce.
    Doeskin
    tipo di fustagno che imita le pelle di daino.
    Doppiopetto
    è un tipo di allacciatura tipico delle giacche eleganti, nella quale le due parti del davanti della giacca si uniscono fra loro con due file parallele di bottoni
    Dritto filo
    il senso dei fili d'ordito di un tessuto.

    E

    Écru
    è un termine usato per descrivere filati o tessuti come seta o lino nella loro condizione originaria grezza, ossia né sbiancate né tinte.
    Emiane
    è un tessuto di nascita abbastanza recente, composto di fibre di lino e fibre di cotone, con armatura a tela.
    Etamine
    nome francese per stamigna.
    Etichettatura tessile
    l'insieme delle indicazioni che obbligatoriamente per legge devono apparire su apposita etichetta su ogni capo di abbigliamento ed ogni prodotto tessile messo in commercio.

    F

    Felpa
    tipo di stoffa con un lato peloso, sovente una maglina.
    Feltro
    stoffa realizzata in pelo animale. Non è un tessuto ma viene prodotto con l'infeltrimento delle fibre.
    Fettuccia
    è una striscia sottile di tessuto. Non è tagliata da una pezza di stoffa ma tessuta con la larghezza necessaria, ha armatura a tela, serve per rinforzo o legatura.
    Fiandra
    pregiato tessuto operato monocolore con disegni in lucido-opco usato per tovagliato.
    Filato
    è l'insieme di fibre tessili tenute assieme da una torsione a formare un filo.
    Filet
    è un tipo di merletto o pizzo dalla caratteristica quadrettatura.
    Flanella
    tessuto leggero, morbido, caldo, con armatura a saia.
    Fodera
    tessuto usato per rivestire internamente i capi d'abbigliamento.
    Forbice zig-zag
    tipo di forbice per tagliare i tessuti a zig-zag.
    Forbici
    sono uno strumento utilizzato per tagliare materiali sottili che richiedono poca forza, quali carta, cartone, tessuti.
    Frangia
    è un ornamento tessile posto sul bordo di capi d'abbigliamento o pezzi d'arredamento.
    Fustagno
    tessuto con armatura a saia a 3 o a 4, tinta unita, robusto, di mano scamosciata.

    G

    Gabardina
    tessuto in filato pettinato in tinta unita, di un certo peso e mano asciutta, per impermeabili.
    Garza
    a giro inglese, molto solida; falsa garza a armatura tela; huck lace produce tessuti traforati, con un'armatura tipo si possono ottenere, cambiando la movimentazione dei licci, tipi di garze differenti. Adatti a tende, tovagliato e abbigliamento.
    Georgette
    tessuto estremamente leggero e sottile, di mano rigida, ad armatura tela.
    Gesso
    speciale gessetto usato per scrivere sui tessuti.
    Gigliuccio
    è un punto di ricamo di antica scuola marchigiana, tuttora molto usato per la bordatura per lo più di biancheria da letto.
    Gobelin
    è un tessuto, fatto con un telaio jacquard, che cerca di imitare gli arazzi Gobelins, per tapezzeria.
    Gros grain
    tessuto in tinta unita a dominante d'ordito, segnato da sottili rigature orizzontali.
    Gugliata
    la porzione di filo che si taglia dalla spoletta per infilarla nell'ago.

    I

    Imbastitura
    è una cucitura provvisoria utilizzata in sartoria, eseguita a mano o a macchina, in cui i punti, sostituendo i definitivi, vengono cuciti con tratti e spazi più ampi.
    Interfodera
    falda che viene posta tra il tessuto e la fodera come rinforzo o imbottitura.

    J

    Jabot
    è un ornamento cucito o semplicemente applicato sul petto di camicie o di bluse, realizzato in pizzo o nello stesso tessuto del capo.

    L

    Loden
    è un tessuto di lana tipico del Tirolo e dell'Alto Adige.

    M

    Macchina per cucire
    è un'apparecchiatura meccanica, brevettata nel 1842 da John J. Greenough, o elettromeccanica impiegata per unire, con una cucitura, stoffe o pelli attraverso il passaggio di uno o più fili di cotone o altri materiali per mezzo di un ago oscillante in modo alternato dall'alto verso i basso.
    Macramè
    è il nome di merletti tipici della Liguria ottenuti con legature e intrecci.
    Manica (abbigliamento)
    è il termine con il quale viene indicata quella parte di un indumento che copre un braccio, o attraverso il quale il braccio passa.
    Manichino
    quello usato in sartoria ha solo la parte centrale del corpo, è cioè senza testa, braccia e gambe, al loro posto per reggerlo vi è una piantana, solitamente un treppiede, serve a provare gli abiti mentre si confezionano.
    Martingala
    ha vari significati, tutti più o meno derivati da quello principale, cioè una cintura di collegamento (o mezza cintura) che viene usata nell'abbigliamento.
    Matassa
    è costituita dall'assemblamento ordinato di un ammasso di filo, disposto a spirale, in forma circolare. Può avere peso e dimensione differente determinate dalle caratteristiche del filo, dall'uso e dalla tradizione.
    Matassina
    formato del filo per ricamo.
    Merletto
    o pizzo è una particolare lavorazione dei filati per ottenere un tessuto leggero, prezioso e ornato.
    Metro da sarto
    metro flessibile usato dai sarti.
    Mezzo punto croce
    è un punto basilare per il ricamo consistente in una semplificazione del punto croce.
    Modista
    era, sino alla seconda metà del Novecento, un operatore del commercio dell'abbigliamento, di solito una donna, che confezionava o vendeva abiti, cappelli e altri tipi di accessori di abbigliamento femminili.
    Mussola
    tessuto molto leggero in armatura tela e a trama molto rada simile alla garza da medicazione.

    N

    Nastro
    è una sottile striscia di materiale flessibile, solitamente tessuto ma anche di plastica o carta.
    Nattè
    o panama (perché simile all'intreccio che caratterizza il cappello di Panamá) è un tessuto derivato dall'armatura tela, dal francese, significa cestino. Si ottiene per ampliamento parinumero dei fili, sia di ordito che di trama.
    Nido d'ape
    tessuto a tre dimensioni, in superficie un reticolo in rilievo, in profondità le nicchie dei buchi. Adatto ad asciugamani e accappatoi per la capacità di assorbire l'acqua.

    O

    Occhiello
    è l'apertura in cui si infila il bottone per ottenere la chiusura di un abito.
    Ordito
    o catena è l'insieme di fili che insieme a quelli della trama concorrono nel formare un tessuto.
    Organza
    tessuto sottile e trasparente, ad armatura tela, realizzato con il filato di seta organzino.
    Organzino
    filo ritorto in un senso accoppiato e ritorto con un altro filo nel senso opposto (4 giri al centimetro), usato per l'ordito.
    Oxford
    tessuto per camicie caratterizzato dall'armatura nattè con fili d'ordito colorati e fili di trama bianchi.

    P

    Paillettes
    spesso accostati alla bigiotteria sono piccoli dischi di materiale plastico colorato, con una elevata proprietà riflettente che si applicano sugli abiti per decorazione.
    Panno
    tessuto di lana che viene follato (infeltrito) per renderlo impermeabile e garzato per ottenere un lato peloso.
    Panno casentino
    tradizionale tessuto di lana tipico del Casentino.
    Panno grosso bergamasco
    tessuto pregiato ruvido, caldo e molto robusto.
    Panno lenci
    stoffa colorata, morbida, resistente e leggera, non essendo tessuta è un feltro.
    Passamaneria
    è composta da molti tipi di bordure che servono per decorare o rifinire abiti o oggetti. Gli scopi per cui si utilizza sono due: quello strutturale di finitura, per coprire giunte, fermare orli, impedire lo sfilacciamento; quello estetico di decorazione, sicuramente il più importante, per abbellire e costruire decorazioni.
    Patchwork
    (tradotto indica "lavoro con le pezze") è un manufatto che consiste nell'unione, tramite cucitura, di diverse parti di tessuto al fine di ottenere un oggetto per la persona o la casa,
    Peluche
    è un particolare tessuto formato da fibre naturali o sintetiche, caratterizzato da un pelo lungo e morbido.
    Pied de poule
    tessuto con disegno a zampa di gallina, saia in cui si montano fili colorati, 4 bianchi e 4 neri.
    Pince
    pronuncia pèns, piega pinzata, cucita, fatta nei punti di un vestito dove serve per modellarlo sulla forma del corpo.
    Piqué
    è un tessuto di cotone con motivi in rilievo, rombi, quadrati, puntolini, generalmente bianco.
    Pizzo
    o merletto, tessuto con particolare tramatura, che disegna sul prodotto degli intarsi con varie fantasie.
    Pois
    dal francese significa piselli, disegno a pallini, grossi punti distribuiti regolarmente sul tessuto.
    Polsino
    è la parte terminale della manica che avvolge il polso.
    Popeline
    è un leggero tessuto di cotone di mano fresca e asciutta, per la confezione di camicie.
    Prêt-à-porter
    è un'espressione della lingua francese che significa "pronto da indossare".
    Pronto moda
    è una modalità produttiva utilizzata prevalentemente nel settore della produzione di abbigliamento. È caratterizzata da una tempistica di produzione drasticamente ridotta, con uscite di prodotto ininterrotte e repentini riassortimenti.
    Puncetto
    pizzo ad ago tipico della Valsesia.
    Puntaspilli
    è un cuscinetto imbottito che serve a contenere gli spilli.
    Punti di cucitura
    tutti i tipi di punti fatti a mano e con macchina per cucire.
    Punto antico
    è una tecnica di ricamo a fili contati da eseguire su tessuto a trama visibile e regolare, cioè con trama e ordito uguali, tipo lino bellora o bisso, e che si basa sull'alternarsi di vuoti e pieni nella forma di disegni geometrici.
    Punto Assisi
    è una tecnica di ricamo che vede abbinati il punto croce e il punto scritto, per cui necessita di un canovaccio a fili contati.
    Punto croce
    è una tecnica di ricamo su tela, con ago a punta arrotondata e cruna lunga, basata sull'intreccio di fili colorati in modo da formare una X.
    Punto quadro
    è un punto di ricamo a fili contati che si presenta come una serie di quadratini allineati.
    Punto reale
    o punto piatto è un punto di ricamo tra i più usati. Solitamente viene chiamato piatto quando si esegue su tele dalla trama sottile (lino, cotone), ed è una variante del punto pieno.

    R

    Rasatello
    tessuto di cotone in armatura raso da 5, peso medio, molto liscio.
    Raso
    o satin è un tessuto fine, lucido, uniforme, dalla mano morbida. Costruito con armatura a raso, in cui i punti di legatura sono radi e largamente distribuiti così da apparire nascosti.
    Ricamo
    è l'attività artigianale ed il prodotto del disegno con l'ago su un tessuto.
    Rocca
    è un formato industriale di stoccaggio del filato. Consiste nell'arrotolare il filo intorno ad un'anima a forma di cono o tronco di cono, fatta in cartone o plastica, la sua caratteristica è la disposizione inclinata del filo che permette lo srotolamento senza muovere la rocca.
    Rocchetto
    è un supporto su cui si avvolge il filo che permette di svolgerlo in maniera ordinata. Fa parte di congegni come la macchina per cucire.

    S

    Saia
    è un tipo di tessuto caratterizzato dalla diagonale. Si chiama anche saglia, sargia, spiga, diagonale, levantina, batavia, in inglese è twill. La saia è la seconda armatura base, con tela e raso, ha andamento diagonale, con un dritto e un rovescio, uno a effetto di trama e l'altro a effetto di ordito.
    Sarto
    è l'operatore artigiano che confeziona gli abiti (maschili e femminili):
    Sartoria
    è il laboratorio dove si confezionano abiti, vi lavora il sarto o sarta coadiuvato da aiutanti che erano chiamate piccinine. Vi si preparano abiti su misura o si fanno modifiche personalizzate su capi preconfezionati.
    Sbieco
    (tralice, in alcune regioni italiane) è la direzione, in un tessuto, a 45° rispetto alla direzione dei fili di trama e ordito.
    Scollo
    o scollatura è la parte di un indumento che circonda il collo dell'indossatore. Il modo in cui esso assume forme diverse dipende fortemente dal sesso dell'indossatore e dalla moda.
    Seersucker
    tessuto di cotone usualmente a righe, usato per confezionare indumenti estivi.
    Serabend
    è una categoria di tappeti persiani prodotti in una regione a ovest di Malayer, il cui centro principale è Mal-e-Mir.
    Seta
    sigla SE, fibra naturale proteica di origine animale con la quale si possono ottenere tessuti tendenzialmente pregiati.
    Shantung
    tessuto di seta selvaggia (tussah), di colore unito, caratterizzato da una superficie ruvida, molto irregolare e dall'aspetto grezzo.
    Spacco
    è un taglio o un'apertura che viene ricavato sulle gonne, per facilitare il movimento delle gambe dell'indossatrice.
    Spighetta
    striscia di tessuto con armatura a saia a lisca di pesce che gli dona l'aspetto tipico rigato a V. Serve per rifinire orli, scolli o per decorazione.
    Spallina
    è un tipo di imbottitura utilizzato nell'abbigliamento maschile e femminile, per dare l'illusione che l'indossatore abbia le spalle più ampie e dritte.;Spillo: è un oggetto usato per unire provvisoriamente due lembi di materiale sottile. Assomiglia ad un ago senza la cruna.
    Spoletta (filo)
    o spagnoletta è un formato di stoccaggio di filo usato per il cucito.
    Spugna
    tessuto con anelli di filo che gli permettono di assorbire l'acqua.
    Stamigna
    o stamina è tessuto ad armatura tela con fili radi, di mano molle e medio peso, conosciuta col nome francese ètamine.
    Strascico
    nell'abbigliamento femminile, è la parte posteriore di una gonna o di un vestito, che data l'eccessiva lunghezza viene trascinata sul pavimento dietro l'indossatrice.

    T

    Taffetà
    tessuto di seta, ad armatura tela, di mano lucida e frusciante.
    Tagliacuci
    macchina tessile che taglia e cuce in un unico passaggio.
    Tappeto
    è un grosso tessuto di materiale vario, usato per ricoprire pavimenti, tavoli e superfici simili.
    Tartan
    è un particolare disegno dei tessuti in lana delle Highland scozzesi. Il kilt, il tipico gonnellino scozzese, è realizzato in tartan.
    Tasca
    è una sacca di dimensioni variabili ricavata o cucita su alcuni capi di abbigliamento, per contenere oggetti di piccole dimensioni.
    Tela
    modo più semplice con cui si possono intrecciare i fili di trama e ordito per costruire un tessuto.
    Tela Aida
    è il tessuto che costituisce supporto principale per il ricamo contato, tecnica sulla quale si basa il punto croce.
    Tela Bandera
    è un tessuto di fibre naturali (cotone o lino), dalla trama regolare, l'armatura è un piccolo operato anche se viene chiamata tela per il ricamo Bandera.
    Tessuto
    è un manufatto realizzato tramite un intreccio di fili perpendicolari tra di loro, l'operazione necessaria per realizzarlo si chiama tessitura.
    Titolazione
    è l'operazione che determina il titolo di un filo o di un filato. Non essendo possibile misurare direttamente la sezione di una fibra perché facilmente deformabile e il più delle volte non circolare, si ricorre al titolo per caratterizzarne la finezza.
    Tombolo (merletto)
    è un pizzo fatto a mano che viene realizzato in tutte le parti d'Italia, con l'ausilio dell'omonimo strumento e delle fuselle.
    Tombolo
    è un cuscino cilindrico tradizionale usato per la tessitura di pizzi e merletti.
    Trama
    è l'insieme di fili che con quelli dell'ordito concorrono nel formare un tessuto.
    Treccia
    è una struttura complessa formata dall'intrecciamento di tre o più fili di materiale flessibile come tessuto, cavi o capelli.
    Tulle (tessuto)
    tessuto dall'intreccio molto rado e trasparente, tecnicamente è una garza a giro inglese.
    Tweed
    tessuto in lana originario della Scozia, ad armatura saia che determina la lisca di pesce.
    Twill
    nome inglese della saia.

    V

    Velcro
    è un metodo di chiusura inventato da George De Mestral agli inizi degli anni 1950, è composto di due strisce che si agganciano tra di loro, una con uncini, l'altra con anelli.
    Velluto
    tessuto che presenta sulla faccia del dritto un fitto pelo (velluto unito) o una serie di anelli (velluto riccio).
    Velour
    filato in cui sono inseriti pezzettini di filato peloso che danno un effetto velluto o tessuto con superficie vellutata.
    Viscosa
    è una fibra tessile artificiale cellulosica, ottenuta con l'impiego di solfuro di carbonio.

    Cerniera, lampo, zip!!

    La cerniera lampo, anche abbreviata in italiano "lampo", o più semplicemente "cerniera" ma universalmente nota come zip è un tipo di chiusura che serve ad unire in modo rapido e sicuro due lembi di tessuto o di altro materiale non rigido.

    Il primo meccanismo che può essere indicato come l'antenato della cerniera lampo fu inventato nel 1851 da Elias Howe (1819–1867), il medesimo inventore cui fu assegnato il primo brevetto per una macchina per cucire (la priorità venne poi rivendicata da Walter Hunt nel 1850 che, pur avendo inventato tale macchina, non aveva provveduto a registrarla), che brevettò una "chiusura automatica continua per abiti", composta da una serie di ganci applicati a un lembo, che si impegnavano su opportune sedi poste sul lembo opposto. Tuttavia Howe non pensò di commercializzare la sua invenzione.

    STRUTTURA
    1. parte superiore
    2. due fermi metallici
    3. uno o due cursori
    4. tiretto, può essere rigido, flessibile o snodato
    5. due fettucce di tessuto
    6. parte centrale (catena) con la spirale in nylon o i denti, metallici o plastici
    7. un fermo metallico nella versione chiusa inferiormente (a destra la versione divisibile con: spillo, coppa e rinforzo)
    8. parte inferiore
    9. larghezza della fettuccia
    10. spillo
    11. coppa
    12. rinforzo



    Esistono diverse tipologie di cerniere, normali e invisibili, di vari materiali, ma ecco le principali


  • Lampo spirale: è formata da due spirali di nylon applicate a due nastri tessili, le cui spire presentano una piccola deformazione (di forma complementare, in modo da restare agganciate, una volta compenetrate). Sono le lampo che meglio si adattano a qualsiasi utilizzo, dall'abito da sera, alle sacche antibomba delle stive degli aerei sino ai ponti in Giappone ( chiudono i giunti da ispezionare ).
  • Lampo metallo: sono le prime storicamente prodotte; i denti in lega di ottone od alluminio sono ottenuti per Tranciatura e quindi ammorsati sui nastri tessili di supporto. Hanno una scorrevolezza inferiore, ma una durata e una resistenza generalmente superiori.
  • Lampo plastica: i denti sono pressofusi sui nastri tessili di supporto. Caratteristiche dell'abbigliamento sportivo ed invernale in particolare. Affidabili come quelle metalliche, presentano dentature più grosse e variamente colorate.
  • I vari tipi sopra descritti vengono prodotti sia su nastri di supporto in poliestere, sia in cotone od altri materiali.


    Le lampo, prodotte in catena continua, vengono poi tranciate nelle lunghezze richieste e rifinite in due versioni:
    • Lampo fisse: (non permettono la separazione dei lembi), con un cursore, tipiche per abbigliamento e con due cursori contrapposti, generalmente applicate su borse e valigie.
    • Lampo divisibili: (permettono la separazione dei lembi), con uno o due cursori (comby), particolarmente impiegate nella maglieria moderna e nell'abbigliamento sportivo.


    MISURE, UTILIZZO E MANUNTENZIONE DI UNA CERNIERA:


    Le lampo vengono prodotte in diverse misure:
    • piccola = parte centrale 3 mm / 4,2 mm,
    • media = parte centrale 5,8 mm / 6,4 mm
    • grande = parte centrale 8 mm
    • maxi = parte centrale oltre 10 mm




    Vi sono diversi metodi di applicazione delle cerniere:
    • cucitura sormontata: spesso utilizzata nelle chiusure laterali di gonne e nei pantaloni, la cerniera è nascosta su un lato da un lembo di tessuto.
    • cucitura nascosta: entrambi i lati della cerniera sono nascosti, la cerniera non si vede perché coperta dai due lembi di stoffa che la ricoprono, dal dritto si nota solo una fessura. Per questo utilizzo esiste una cerniera particolare detta invisibile.
    • cucitura "a vista": nel caso di cerniere grosse e colorate per abbigliamento sportivo, queste vengono cucite centralmente in modo da essere bene in vista. È il caso di tute e giacche.


    Una soluzione per ovviare allo scorrimento difficoltoso di cerniere nuove (di norma solo quelle metalliche) consiste nello strofinare un po' di cera di candela sui denti, oppure ungere l'interno del cursore con una piccolissima quantità di grasso al silicone. Nel caso la cerniera rimanga aperta dopo il passaggio del cursore, retrocederlo con precauzione al punto iniziale, quindi schiacciarne leggermente la base (la radice del percorso ad Y) con una pinza a becco e ritentare la chiusura. Nel lavaggio in lavatrice si deve chiudere la cerniera per evitare che si deformi rendendo poi difficoltosa la chiusura.  O più semplicemente utilizzando i metodi della nonna: passare del sapone sui denti, per permettere uno scorrimento del cursore più facile!!!


    Alternative alla cerniera lampo






    mercoledì 22 gennaio 2014

    Come prendere correttamente tutte le misure (anche quelle che non vi serviranno mai)!! (2° parte di 2)

    MISURE PER UOMO





    1Circonferenza della testacm.
    2Circonferenza del collocm.
    3Circonferenza del toracecm.
    4Circonferenza della vitacm.
    5Circonferenza del bacinocm.
    6Circonferenza del bicipitecm.
    7Circonferenza del polsinocm.
    8Circonferenza del ginocchio appena sotto la rotulacm.
    9Circonferenza dalla cavigliacm.
    10Lunghezza totale della personacm.
    11Lunghezza dalla spalla a terracm.
    12Lunghezza vita posteriorecm.
    13Larghezza semispallecm.
    14Lunghezza del gomito dalla spallacm.
    15Lunghezza del braccio dalla spallacm.
    16Altezza vita davanticm.
    17Lunghezza esterna del pantalone al ginocchio (appena sotto rotula)cm.
    18Lunghezza esterna del pantalone alla cavigliacm.
    19Lunghezza interna del pantalone al ginocchio (appena sotto rotula)cm.
    20Lunghezza interna del pantalone alla cavigliacm.
    21Cavallo preso dalla figura sedutacm.
     
    E' preferibile stampare questa pagina ed utilizzare le figure e le tabelle come guida per una corretta misurazione del corpo (se lo preferite potete farvi aiutare nel prendere le misure).




    Vi lascio anche delle tabelle di conversione taglie sia donna che uomo, dove dovrete sempre ricordare che, le misure possono differire di un paio di centimetri, in quanto a seconda del modello,  una 48 ad esempio non sempre corrisponde a una M.

















    Come prendere correttamente tutte le misure (anche quelle che non vi serviranno mai)!! (1° parte di 2)

    Partiamo dal presupposto che esistono delle misure standard per ogni taglia, ma che non sempre possono essere esatte, questo varia a seconda del modello.


    La tabella sottostante è solo un esempio di come rilevare le misure, le cifre ovviamente differiranno dalle vostre; inoltre sono valide sia per la donna che per l'uomo, con qualche piccola eccezione.














    Circonferenza della testacm.
    2Circonferenza del collocm.
    3Circonferenza del senocm.
    4Circonferenza del sottoseno (torace)cm.
    5Circonferenza della vitacm.
    6Circonferenza dell’addomecm.
    7Circonferenza del bacinocm.
    8Altezza dei senicm.
    9Distanza dei senicm.
    10Circonferenza del bicipitecm.
    11Circonferenza del polsinocm.
    12Altezza vita davanticm.
    13Altezza dell’addome (dalla vita)cm.
    14Altezza del bacino (dalla vita)cm.
    15Lunghezza esterna del pantalone al ginocchio (appena sotto rotula)cm.
    16Lunghezza esterna del pantalone alla cavigliacm.
    17Lunghezza vita posteriorecm.
    18Lunghezza dalla cervice a terracm.
    19Larghezza semispallecm.
    20Lunghezza del gomito dalla punta della.spallacm.
    21Lunghezza del braccio dalla punta della spallacm.
    22Cavallo preso dalla figura sedutacm.
    23Lunghezza interna del pantalone al ginocchio (appena sotto rotula)cm.
    24Lunghezza interna del pantalone alla cavigliacm.
    25Lunghezza totale della personacm.

    martedì 21 gennaio 2014

    OUTFIT!! Che brutta parola!! e dress code (1° parte di 2)

    Questa settimana parliamo un po' di una brutta parola, che nel mondo della moda, in particolare, dell'alta moda, ha un valore essenziale, vitale:  OUTFIT!!
    Questo mostro, vuole semplicemente dire "come vestirsi adeguatamente per ogni occasione e/o evento, senza far brutte figure"!




    Si potrebbe quasi considerare un sinonimo della parola look, (ho detto quasi)!!


    Nella moda, come in tutti i campi, in verità, esiste una sorta di "codice non scritto", che permette di evitare, penose figuracce, Il codice dell'abbigliamento, dall'inglese  dress code, a seconda dell'evento e del luogo di socializzazione, come club, bar, feste, .....,  che serve a dare un'indicazione del rango sociale, della classe a cui un individuo appartiene, la sua professione (per esempio i camici bianchi per i medici, o la divisa per i militari), la religione (il burka per le donne musulmane), il suo stato civile (per esempio la fede nuziale nelle società occidentali) o il suo orientamento sessuale. In alcuni casi possono anche indicare la nazionalità delle persone, o la loro affiliazione politica.
    In alcuni casi, può essere espressamente scritto sull'invito, un banale esempio sono i party black and White, dove se non sei vestito di nero o bianco, non puoi entrare!






    Allora, la verità è che ci si dovrebbe vestire per stare comodi, e poco importa se una cosa è adatta o meno, e poco importa se la borsa si intona alle scarpe. Questo problema, nasce purtroppo da presunti e arroganti stilisti d'alta moda che hanno l'errata convinzione che se appartieni a un determinato mondo, è necessario abbinare tutto, perché i comuni mortali poi prendono ispirazione e ti copiano!! Ma non è assolutamente così, cari stilisti e presunti tali!! Anche perché noi comuni mortali ci siamo sempre vestiti come ci pareva, e così continueremo a fare, PER FORTUNA!!  E' chiaro, non vi sto dicendo che dovete andare a un colloquio di lavoro in costume (a meno che espressamente richiesto dal vostro potenziale datore di lavoro), o andare al mare con la pelliccia!!


    Semplicemente una sorta di guida su come abbinare i vari capi, a seconda dell'occasione, del momento della giornata e del luogo in cui avverrà l'evento. (la 2° parte di questo post)!!








     Ebbene sì, sempre più spesso c'è la sbagliata convinzione di "doversi" fare un outfit per ogni tipo di evento, anche quelli a cui non parteciperete mai, riempiendo l'armadio, di vestiti che con ogni probabilità avete comprato per un'occasione particolare e che non vi capiterà, mai di mettere.
    (io ad esempio, amante dei jeans, mi ritrovo nell'armadio con un paio di pantaloni neri a gamba stretta (in gergo skinny), che metto solo per i matrimoni.)










    Partiamo del presupposto che a seconda della nostra figura fisica, non tutti gli outfit possono stare bene. Ad esempio, alla persone robuste, i capi molto aderenti sono da evitare, al contrario dovrebbero preferire linee morbide, (o capi che non stiano ne troppo stretti, ne troppo larghi); le persone molto alte, dovranno evitare cappotti molto svasati e tacchi alti, preferendo scarpe basse e cappotti dalle linee dritte.






    Un esempio, abbastanza valido, sono i programmi tv "ma come ti vesti" e "shopping night", per quanto tutti i conduttori non siano competenti in materia di "moda". ( Spesso fanno degli accostamenti che definire orrori, è voler essere molto, ma molto buoni)!










    Vediamo nello specifico 4 esempi di cosa è meglio evitare e cosa è meglio preferire.
    Tenete sempre a mente che sono indicazioni generali, nulla è inciso sulla pietra (per fortuna)!!














    Partiamo dal primo esempio, la persona "watussa", cioè molto alta e magra.

    Questo tipo di persona dovrebbe preferire pantaloni ampi, come quelli a zampa e da cavallerizza, evitando quelli a vita alta, per non sembrarlo ancora di più.
    Per quanto riguarda le scarpe, meglio quelle basse come ballerine, infradito, scarpe da tennis semplici, mocassini e stivali tipo indiano, avendo cura di evitare i tacchi, in particolare quelli molto alti, diciamo che 7 cm è il massimo consentito.
    Passiamo a maglie e giacche, dove è meglio evitare le spalle larghe e lo stile anni '80, e preferire kimono, cardigan, dalle linee semplici e dritte.
    Per quanto riguarda le borse, meglio quelle grandi, tipo shopper; E per quanto riguarda i cappelli, meglio quelli a tesa larga, anche se la soluzione migliore sarebbe evitarli del tutto.














    2° Esempio: le persone alte ma non troppo, magre ma non troppo, i "folletti".

    Per questo tipo di persone, sono più adatti abiti interi dalle linee dritte, che arrivano al ginocchio, stile anni '60, ed evitare abiti, gonne e cappotti lunghi, che abbassano la figura; preferite pantaloni dritti ma non ampi, come leggings e capri, e gonne dritte a portafoglio, svasate e a tubino; evitate maglie e maglioni larghi, che non vi rendono giustizia.
    Le figure di questo tipo, devono evitare scarpe molto alte, diciamo che 8 cm sono il massimo consentito, altrimenti si delinea ancor di più la poca altezza, ed evitate le borse maxi, perché sembrano più grandi di voi.



















    3° esempio: "l'acciuga"!

    Evitate i leggings preferendo pantaloni morbidi abbinandoli, con t-shirt a maniche lunghe o corte, magari più maglie, una sopra l'altra, evitando quelle aderenti, che non vi donano per niente, volendo anche con modelli maschili (per le donne) e non pensate neanche agli hot pants, orribili su questi tipo di fisco che viene valorizzato anche da un look androgino. Preferite i tailleur a modello uomo, evitando abiti corti e aderenti; così come sono da evitare abiti corti con fantasie tenere e arricciature, e che ricordano troppo una bambina e non una donna.










    4° esempio: la donna "burrosa", robusta.


    Optate per gonne dritte o un po' svasate, eventualmente a ruota, evitando pantaloni maschili e ampi, che non vi rendono giustizia. Preferite camicie e maglie femminili, evitando quelle aderenti.
    Scegliete borse semplici, e non rotonde, in modo che non richiamino l'attenzione sul vostro fisico e quindi battute tipo "è più magra la tua borsa di te". Evitate minigonne e cappotti militari, che non vi esaltano per niente, e preferite abiti dallo stile un po' retrò, come un corsetto anni '50.


    Parlerò molto spesso di outfit e dress code femminili, in quanto per l' uomo, le cose sono un po' diverse. But don't worry!! Non preoccupatevi, anche gli uomini saranno accontentati. Ma si sa, la donna ha la precedenza!!!   :)))






















    Si chiude qui la lezione, sperando che sia chiara, nel caso non lo fosse, basta chiedere!!


                                       See you next week guys!! Alla prossima settimana!!
                                                               Sara