domenica 27 aprile 2014

Marchi e stilisti

Allora partiamo dal presupposto che ogni volta che qualcuno dice frasi del tipo: "lo voglio perché è di marca", oppure "questo costa molto perché è di marca", è sbagliato.


Fino a prova contraria, tutto è di marca, ci sono quelle più note e quelle meno note, quelle più buone e quelle meno buone, ma tutto è di marca.


Di seguito un elenco di alcuni marchi e quindi stilisti, che spesso usano un marchio, divisi per nazione, diciamo che sono forse i più noti, ma in realtà ce ne sono a migliaia:




Stilisti e marchi Italiani

  • Antonio Marras
  • Gianni Versace
  • Giorgio Armani
  • Valentino Garavani
  • Dolce & Gabbana
  • Coveri
  • Rocco Barocco
  • Renato Balestra
  • Laura Biagiotti
  • Gai Mattiolo
  • Barbara croce
  • Salvatore Ferragamo
  • Paola Frani
  • Fiorucci
  • Alberta Fioretti
  • Cerruti
  • Roberto Cavalli
  • Sergio Tacchini
  • Missoni
  • Trussardi
  • Alviero Martini
  • Cesare Paciotti (che fa delle scarpe orribili però, le ho lavorate in passato, e fanno schifo).
  • Fendi
  • Prada (marchio italiano carissimo, e gli accessori sono inguardabili).  

Stilisti e marchi francesi

Stilisti e marchi inglesi

STILISTI E MARCHI AMERICANI IN GENERALE:




STILISTI E MARCHI SPAGNOLI:




STILISTI E MARCHI TEDESCHI:






Figurino e Cartamodello abito lungo stile impero

Lo stile impero, è uno stile che per viene utilizzato quasi esclusivamente, per gli abiti da cerimonia, non necessariamente matrimoni, ma anche serate di eventi e galà.


Con abito impero, o abito in stile impero si intende un particolare tipo di abito da donna. Caratteristica dell'abito impero è la vita molto alta, appena sotto il seno, che scende con una gonna lunga e dritta. Spesso sono dotati di una scollatura molto profonda, di un nastro o una cintura legati sotto il seno, e maniche a palloncino.


Il modello più tradizionale dell'abito impero è di colore bianco.
Talmente bianco da sembrare quasi da sposa.


Ispirati alla cultura bizantina nascono a fine 700, per tornare di moda negli anni 60 e 80, grazie a nomi come Dior, Givenchy, Balenciaga e Romeo Gigli.


esempio di abito stile impero del 1811.






figurino abito lungo stile impero






Le misure ovviamente vanno adattate alla vostra taglia.


Ed ecco il cartamodello (gentilmente concesso da Burda), da notare la zip:







Personalmente però, lo trovo più bello senza maniche. A voi la scelta!!!




Alla prossima!!!

venerdì 18 aprile 2014

TESSUTI: TIPOLOGIE

Ripassando un po' le varie lezioni (i posts), mi sono resa conto che forse questo, avrei dovuto pubblicarvelo all'inizio, ma ho pensato che per rimanere un po' sul "leggero", la precedenza sarebbe dovuta andare ad altre nozioni di quest'argomento, tanto bello e vasto, quanto complicato e talvolta stressante. Perché come già detto in altri posts, questo è un mondo che a livello professionale è talmente difficile arrivare in alto, che sono più le volte che manderesti tutto a putt@ne, di quelle dove ti sentiresti realizzata/o.  Ma non demordete mai, anche se realizzate semplici cose, per voi o gli amici, se è quello che realmente volete voi, e non quello che vogliono gli altri per voi, ritenendolo più giusto, adatto a voi. Credetemi, se non siete voi a volerlo veramente, col tempo arriverete ad odiarlo!!   






TESSUTI:
Un tessuto è un manufatto a superficie piana, sottile e flessibile realizzato tramite un intreccio di fili perpendicolari tra di loro; l'operazione necessaria per realizzarlo si chiama tessitura.
È costituito da due elementi: l'ordito o catena, ossia l'insieme di fili tesi sul telaio, e la trama, unico filo che percorre da una parte all'altra l'ordito.
I tessuti fecero la loro comparsa nel neolitico, e segnano nei materiali usati, negli intrecci, nei colori, nelle attrezzature utilizzate per costruirli l'evoluzione culturale e tecnica della civiltà umana.


Per quanto riguarda l'origine, vi sono diverse "nascite": fibre aniamli, come lana e seta, e quelle vegetali come lino e cotone.


Esistono poi dei sottotipi per ogni fibra, vediamoli:


LANA:
Sul mercato troviamo tessuti in lana di: pecora (pura lana vergine, merinos, lambswool), alpaca, vigogna, cammello, cashmere e mohair (razze di capre), angora (una razza di conigli).


SETA:
La seta è prodotta dal baco da seta (bombyx mori), insetto che produce un bozzolo filamentoso.


FIBRE VEGETALI:
Ci sono poi le fibre vegetali, ricavate dalle fibre presenti nei fusti o intorno ai semi di alcune piante: lino (fibra del fusto della pianta Linum usitatissimum), cotone, canapa, juta, rafia.


Vi sono poi, i tessuti semplici, cioè quelli con una sola trama e un solo ordito:


Tessuto semplice

  • tela: il modo più semplice per incrociare trama ed ordito.
  • taffetà: tela di seta, sottile, lucida e frusciante.
  • orbace: panno follato tipico sardo.
  • panno casentino: panno ratinato toscano.
  • panno grosso bergamasco: panno tradizionale bergamasco.
  • mussola; leggera, morbida e trasparente.
  • georgette: in seta, per alta sartoria.
  • chiffon: velo in seta, leggerissimo e trasparente.
  • organza: in seta, prodotta con il filato omonimo.
  • cretonne: bianco o stampato, di cotone pesante e resistente.
  • batista; leggera tela in lino o cotone.
  • seersucker; in cotone con arricciatura nell'ordito, adatto a climi caldi.
  • calicot
PICCOLO OPERATO:
Le decorazioni sono ottenute da slegature di trama consecutive:

Tessuto composto o operato

Tessuto dove i disegni non sono stampati ma ottenuti con l'intreccio dei fili (armatura) e gli effetti di colore. È composto da più orditi e trame, che lavorano insieme:
  • lampasso: antico tessuto antenato del broccato.
  • broccatello: tessuto con complessi disegni che si staccano dal fondo.
  • velluto: coperto da una fitta peluria tagliata o fatta da anellini di filo.
  • spugna: con anelli di filo in superficie ha grande assorbenza.
  • piqué
  • velcro: è composto di due tessuti diversi, uno tipo velluto l'altro fornito di uncini
  • damasco: fa parte dei tessuti operati, anche se è costituito da una trama e un ordito. È costituito da un'armatura a raso: il fondo sarà lucido, mentre le decorazioni sono ottenute con slegature di trama che danno un effetto opaco.
  • Il broccato non è una tipologia di tessuto, ma una lavorazione aggiuntiva: si ottiene con trame supplementari che intervengono solo nelle zone da decorare.

Garza inglese

Sono degli intrecci regolari di filo che realizzano uno spazio vuoto esagonale, molto trasparenti e leggeri ma stabili.


Armature

Gli intrecci o armature fondamentali sono tre:
  • tela: è un intreccio semplice che si presenta identico su entrambe le facce.
  • saia o diagonale: intreccio con nervature oblique.
  • raso: presenta un aspetto uniforme, lucido sulla faccia ordito e opaco sulla faccia trama.
  • Ve ne sono molte altre più complesse che producono come risultato: garze, tessuti operati, doppi, nido d'ape.
La scrittura di un'armatura si chiama messa in carta.
Alcuni tessuti assumono nomi particolari:
  • pizzi sono detti dei tessuti con particolare intreccio, che disegnano sul prodotto dei disegni con varie fantasie. Possono essere in varie altezze sia a bordura, che in allover.
Il bordo di un tessuto (i margini destro e sinistro dell'ordito) si chiama cimossa (cimosa) o vivagno. Viene irrobustito raddoppiando i fili, se porta parole o scritte (produttore, marchio) tessute o stampate si chiama cimosa parlante.

Mano

Il termine tecnico che indica la sensazione al tatto data da un tessuto si chiama mano, definisce la caratteristica di morbidezza, calore, rigidità, compattezza, pelosità, scorrevolezza, che la mano sente toccandolo. La '"mano"' può essere: soffice, increspata, voluminosa, dolce, liscia, pesante, pastosa, granulosa, molle, secca, dura, fine, serica, gonfia, scattante, ruvida, ondulata, rustica, levigata, sostenuta.

Finissaggio

Per ottenere effetti particolari, i tessuti, quando si tolgono dal telaio, subiscono lavorazioni supplementari di rifinitura, dette finissaggio, che conferiscono l'aspetto e le caratteristiche necessarie: il fustagno viene smerigliato, il chintz calandrato, il panno follato e garzato.






Vi lascio il sito del museo del tessuto di Prato, dove troverete gli orari, le informazioni, ecc....., e del museo della tessitura, quest'ultimo anche in inglese, tanto per darvi un po' l'idea della lavorazione dei tessuti:
http://www.museodeltessuto.it/
http://www.fondazionetessilchieri.com/ita/museo.htm











esempi di trame e orditi






Alla prossima!!!!













Come scegliere l'abito in base al proprio fisico

Abiti da sposa per ogni fisico






Ecco le 5 tipologie più diffuse, per scegliere l'abito in base al proprio fisico. Anche se in realtà la 3° non è che sia proprio esatta a livello di maniche, ma sono le più precise al momento.




A clessidra, a pera, a mela, a rettangolo, a triangolo invertito: sono le 5 tipologie di fisico più comuni. Per valorizzare la figura, l'abito da sposa deve tenere conto delle linee del corpo. Poi viene il gusto e lo stile personale.


Non credete mai a chi vi dice che un abito da sposa vi sta bene, poiché l'abito da sposa non deve stare bene, deve essere perfetto, e tra lo stare bene e l'essere perfetto c'è un' oceano in mezzo!!




Evitate le note riviste "rosa", come donna moderna, cosmopolitan, grazia, top girl, d, la repubblica delle donne, io donna,  amica, gioia, tu e tu style, sono riviste che pur di vendere, scrivono un mucchio di stupidate, senza nemmeno informarsi un po' per altro!!






Alla prossima!!















venerdì 11 aprile 2014

DIY: Cartamodelli di 2 semplici borse: (la prima vi conviene in feltro)







la prima vi conviene farla in feltro, ma se la preferite in stoffa, sappiate che dovrete raddoppiare ogni pezzo, prima di tagliarlo: (4 per la borsa e 2 per i "tondi"),
mentre la seconda quella con la tracolla, anche in tessuto.








In ogni caso, libero sfogo alla vostra creatività, sia livello di tessuti, che di eventuali applicazioni.






Alla prossima!!!


mercoledì 2 aprile 2014

DIY: Mascherina per la notte

Partiamo dal fatto che personalmente le trovo una cosa inutile e un po' patetica, perché se uno vuole dormire dorme a prescindere, però vediamo come farne una in stoffa.


Partiamo da quello che vi occorre:
  • avanzi di stoffa o stoffa che più vi piace
  • ago e filo, o macchina da cucire
  • cotone idrofilo
  • matita (anche normale non serve sia bicolore, ma visto che l'avete)
  • spilli
  • eventuale elastico reperibile anche nei supermercati
  • cartamodello della mascherina




FARE:


  1. Cominciate col disegnare e ritagliare su un pezzo di carta la vostra sagoma della mascherina; volendo potete aiutarvi con un paio di occhiali, disegnandone la sagoma un po' più ingrandita.
  2. Fatto questo riportate la sagoma sulla stoffa ripiegata. (devono venirvi fuori 4 pezzi uguali)
  3. Ora, fermando con gli spilli, inserite il cotone, tra i primi 2 pezzi, e tra il 3° e il 4°,  e il bordo di un lato dell'elastico, che potete aver ricoperto prima con altra stoffa, e ritagliate il tutto.
  4. Iniziate a cucire, cavando a mano a mano gli spilli e inserendo l'altro lato dell'elastico, opposto all'altro, lasciando un buco per poter rigirare la stoffa al dritto, e terminate poi la cucitura.
  5. Infine ricordatevi di rigirare la stoffa al dritto, (ecco perché un "buco" tra i pezzi di stoffa non ha il cotone, ma rimane vuoto).
  6. L'elastico, potete sempre cucirlo alla fine, se volete, che forse è più facile, e legarlo anche con un nodo.




Volendo potete ricavare una semplice mascherina, con lo stesso procedimento, anche da vecchi reggiseni.





DIY: pantafole in feltro e in spugna

Assicurati di avere a portata di mano:
150 grammi di feltro 
Filo di lana
Ago per lana
Cartoncino
Penna
Forbici
Lattice o tessuto con gommini








Forse non sapevi che il feltro può essere ricavato anche da vecchi maglioni a cui, ad esempio, hai sbagliato il lavaggio. Metti la lana in acqua calda e lavala con il sapone di Marsiglia manipolandola per un bel po' fino a che non assumerà la consistenza tipica. Per prima cosa, dovrai prendere un cartoncino ed una penna.


Posiziona il tuo piede sopra il cartoncino e tracciare con la penna la sua impronta. Poi con delle forbici ritaglia la sagoma che ti servirà da guida per realizzare le tue pantofole. Poi, adagia del cartoncino sul collo del tuo piede e prendi le misure sempre con l'aiuto della penna. Ti servirà per realizzare la parte superiore della ciabatta.




(altrimenti al self, Leroy merlin, hanno dei pezzi di feltro già tagliati, costo: circa 1 euro al pezzo)




Per poter sagomare meglio il feltro, molte persone preferiscono lavorare direttamente sul piede oppure servendosi di una calzata di polistirolo. Prendi il feltro (circa 150 grammi) e ritaglialo seguendo le linee guida della sagoma ricordandoti di lasciare lo spazio per le cuciture. Se desideri una ciabatta solida utilizza due strati di feltro per sagoma e incorpora il cartoncino.


 Puoi sovrapporre anche più strati di feltro se esso risulta essere sottile. Gli strati vanno sovrapposti incrociati. Puoi cucire il tutto oppure incollare con della vinilica. Se deciderai di cucire, il risultato sarà più artigianale. Magari potrai utilizzare un filo o dei fili di lana di colore diverso. Se disponi di una macchina da cucire, il lavoro sarà facilitato e molto più veloce.




Per rendere la suola antiscivolo puoi utilizzare il lattice spalmandone due o tre passate.  Oppure puoi cucire del tessuto antisdrucciolo corredato di gommini che andrai ad incollare oppure a cucire direttamente sotto la suola.
Con il feltro avanzato potrai decorare le tue ciabatte come meglio credi.  Ad esempio, possono essere create delle foglioline su cui potrai ricamare le venature.  O ancora, dei fiori molto particolari.  In alternativa, puoi decorare le tue ciabatte anche con perline e paillettes.  I decori possono essere fatti anche con del panno lenci.








IN SPUGNA


Volete riciclare vecchi asciugamani? Bene che ne dite di trasformarli in pantofole?


Assicurati di avere a portata di mano:
Tessuto spugna a metraggio o vecchi asciugamani
sagoma plantare in gomma piuma (h 2 cm)  (potrete trovarla anche in posti come self e Leroy merlin, o magazzini Branducci).


Partiamo subito con il realizzare due sagome identiche di gomma piuma su misura per il nostro piede. Potreste optare per una misura unica oppure seguire la sagoma della misura di una vostra scarpa. Per fare questo basta semplicemente disegnare la sagoma della vostra scarpa su un foglio, ritagliarlo e ricopiarla sulla gomma piuma da ritagliare




Dopo avere ritagliato la gomma piuma, proseguite col ritagliare (con circa cinque millimetri di eccesso su tutto il perimetro) anche le sagome sul tessuto di spugna, due per ciabatta. Adesso prendete il tessuto di spugna e ritagliate una fascia abbastanza lunga e larga quattro centimetri. La lunghezza dovrà essere misurata nel modo seguente.


Misurate il vostro piede partendo dal centro della pianta del piede fino a far passare il metro tra le due dita, quindi proseguite fino a raggiungere ancora il centro del plantare.  Ecco la misura della fascia che dovrete realizzare.  Piegate (dal lato del rovescio) la fascia, quindi cucitela in tutta la sua lunghezza.


Rivoltatela dalla parte del dritto. Prendete la prima sagoma (dalla parte del dritto) e posizionatela sul tavolo da lavoro. Sui de lati del plantare, cucite (a circa metà dal tallone) rispettivamente i due limiti della fascia che avete realizzato. A questo punto potete posizionarci sopra il rovescio della seconda sagoma di tessuto.


Cucite ogni paio di sagoma insieme su quasi tutto il perimetro dal lato del rovescio, lasciando il tallone libero. Rivoltate dalla parte del dritto. Adesso è il momento di inserite la prima sagoma di gomma piuma. Sistematela perfettamente all'interno, quindi cucite anche il tallone. Ecco quasi pronta la ciabatta


A questo punto non vi resta altro che appoggiare il piede e segnare, con un pennarello, il punto alla base tra le due dita. Sistemate la fascia di spugna (una volta rivoltate le sagome cucite assieme, risulta essere perfettamente cucita ma ancora da fissare sulla punta) in modo da cucire la punta sul punto segnato con il pennarello.




Per la cucitura è sempre bene procedere in verticale e lungo tutta la larghezza della fascia. A questo punto procedete allo stesso modo anche per l'altra ciabatta. Ecco finito i vostro bellissimo, comodo e unico paio di ciabatte di spugna che potete decidere di indossare o regalare a chi ama regali particolari e unici.




Et voilà!!!










Alla prossima settimana!!




























Alla prossima!!!

Come riparare un buco in una giacca di pelle

Assicurati di avere a portata di mano:
forbici e carta vetrata, un pezzetto di lino o di cotone,
adesivo per pellame, martello a testa piatta, vaselina.




Per prima cosa procuratevi un pezzo di pelle il più possibile simile, per fattura e colore, a quello della vostra giacca. Sarebbe meglio se riusciste a ricavarlo dall'interno dell'orlo o da una cucitura della giacca stessa, in modo tale che il tessuto sia del tutto identico a quello che dovete sostituire.


Ritagliate una sagoma di carta che sia leggermente più grande delle dimensioni del buco da riparare (pochi millimetri possono essere sufficienti), posatela sopra il pezzo di pelle che avete scelto e, con un accurato lavoro di forbici, date quindi forma alla vostra toppa.


Definite e assottigliate poi i margini di quest'ultima attraverso un pezzo di carta vetrata, fino a che non ne avrete eliminato tutte le asperità dovute all'operazione di taglio.


Incollate la toppa al centro di un pezzo di lino o di cotone di un centimetro più grande, a cui avrete in precedenza applicato della colla per pellame. Attaccate la toppa dietro lo strappo della giacca, in modo che i bordi dell'una e dell'altra combacino perfettamente.


Dove i due strati di pelle si sovrappongono ci sarà un piccolo spessore. Si tratta di un passaggio da effettuare con la massima precisione, affinché la riparazione non si scorga come tale.
Nel caso in cui doveste notare qualche imprecisione, dovrete ricominciare il lavoro dall'inizio.




Posate la parte rattoppata con il dritto posizionato verso il basso su una superficie liscia e battetela con un martello a testa piatta.  La pelle che avete aggiunto si appiattirà e apparirà finalmente un tutt'uno con la vostra giacca.
In questo momento potrete verificare il successo del lavoro che avete eseguito.  Come ultima operazione intiepidite un cucchiaio, immergetene la parte convessa in un po' di vaselina e strofinate con ciò la zona rammendata.  Se si tratta di pelle più rigida e spessa usate paraffina solida


Et voilà!!




Alla prossima settimana!!

Cartamodello giacca donna taglia 44

Ecco come fare una giacca da donna con manica lunga.
Ovviamente il tessuto rimane a vostro piacere.


Le misure che ci serviranno per una taglia 44 son, poi ognuno avrà le proprie.
  • Lunghezza giacca 70 cm
  • Semivita 36 cm
  • Semibacino 49 cm
  • Metà larghezza spalla 18,5 + 1,5 cm
  • Posizione seno 26 cm
  • Abbassamento giro 22 cm
  • Lunghezza manica 58 cm


Vediamo il cartamodello della giacca:

Cartamodello giacca donna con manica fantasia



Ricordatevi che nel momento in cui appoggerete il cartamodello sulla stoffa ripiegata a metà, dovrete lasciare un margine di circa 2 cm quando tagliate, per le cuciture, altrimenti avrete il cartamodello di una giacca taglia 44, ma la giacca alla fine sarà una 42!!