venerdì 18 aprile 2014

TESSUTI: TIPOLOGIE

Ripassando un po' le varie lezioni (i posts), mi sono resa conto che forse questo, avrei dovuto pubblicarvelo all'inizio, ma ho pensato che per rimanere un po' sul "leggero", la precedenza sarebbe dovuta andare ad altre nozioni di quest'argomento, tanto bello e vasto, quanto complicato e talvolta stressante. Perché come già detto in altri posts, questo è un mondo che a livello professionale è talmente difficile arrivare in alto, che sono più le volte che manderesti tutto a putt@ne, di quelle dove ti sentiresti realizzata/o.  Ma non demordete mai, anche se realizzate semplici cose, per voi o gli amici, se è quello che realmente volete voi, e non quello che vogliono gli altri per voi, ritenendolo più giusto, adatto a voi. Credetemi, se non siete voi a volerlo veramente, col tempo arriverete ad odiarlo!!   






TESSUTI:
Un tessuto è un manufatto a superficie piana, sottile e flessibile realizzato tramite un intreccio di fili perpendicolari tra di loro; l'operazione necessaria per realizzarlo si chiama tessitura.
È costituito da due elementi: l'ordito o catena, ossia l'insieme di fili tesi sul telaio, e la trama, unico filo che percorre da una parte all'altra l'ordito.
I tessuti fecero la loro comparsa nel neolitico, e segnano nei materiali usati, negli intrecci, nei colori, nelle attrezzature utilizzate per costruirli l'evoluzione culturale e tecnica della civiltà umana.


Per quanto riguarda l'origine, vi sono diverse "nascite": fibre aniamli, come lana e seta, e quelle vegetali come lino e cotone.


Esistono poi dei sottotipi per ogni fibra, vediamoli:


LANA:
Sul mercato troviamo tessuti in lana di: pecora (pura lana vergine, merinos, lambswool), alpaca, vigogna, cammello, cashmere e mohair (razze di capre), angora (una razza di conigli).


SETA:
La seta è prodotta dal baco da seta (bombyx mori), insetto che produce un bozzolo filamentoso.


FIBRE VEGETALI:
Ci sono poi le fibre vegetali, ricavate dalle fibre presenti nei fusti o intorno ai semi di alcune piante: lino (fibra del fusto della pianta Linum usitatissimum), cotone, canapa, juta, rafia.


Vi sono poi, i tessuti semplici, cioè quelli con una sola trama e un solo ordito:


Tessuto semplice

  • tela: il modo più semplice per incrociare trama ed ordito.
  • taffetà: tela di seta, sottile, lucida e frusciante.
  • orbace: panno follato tipico sardo.
  • panno casentino: panno ratinato toscano.
  • panno grosso bergamasco: panno tradizionale bergamasco.
  • mussola; leggera, morbida e trasparente.
  • georgette: in seta, per alta sartoria.
  • chiffon: velo in seta, leggerissimo e trasparente.
  • organza: in seta, prodotta con il filato omonimo.
  • cretonne: bianco o stampato, di cotone pesante e resistente.
  • batista; leggera tela in lino o cotone.
  • seersucker; in cotone con arricciatura nell'ordito, adatto a climi caldi.
  • calicot
PICCOLO OPERATO:
Le decorazioni sono ottenute da slegature di trama consecutive:

Tessuto composto o operato

Tessuto dove i disegni non sono stampati ma ottenuti con l'intreccio dei fili (armatura) e gli effetti di colore. È composto da più orditi e trame, che lavorano insieme:
  • lampasso: antico tessuto antenato del broccato.
  • broccatello: tessuto con complessi disegni che si staccano dal fondo.
  • velluto: coperto da una fitta peluria tagliata o fatta da anellini di filo.
  • spugna: con anelli di filo in superficie ha grande assorbenza.
  • piqué
  • velcro: è composto di due tessuti diversi, uno tipo velluto l'altro fornito di uncini
  • damasco: fa parte dei tessuti operati, anche se è costituito da una trama e un ordito. È costituito da un'armatura a raso: il fondo sarà lucido, mentre le decorazioni sono ottenute con slegature di trama che danno un effetto opaco.
  • Il broccato non è una tipologia di tessuto, ma una lavorazione aggiuntiva: si ottiene con trame supplementari che intervengono solo nelle zone da decorare.

Garza inglese

Sono degli intrecci regolari di filo che realizzano uno spazio vuoto esagonale, molto trasparenti e leggeri ma stabili.


Armature

Gli intrecci o armature fondamentali sono tre:
  • tela: è un intreccio semplice che si presenta identico su entrambe le facce.
  • saia o diagonale: intreccio con nervature oblique.
  • raso: presenta un aspetto uniforme, lucido sulla faccia ordito e opaco sulla faccia trama.
  • Ve ne sono molte altre più complesse che producono come risultato: garze, tessuti operati, doppi, nido d'ape.
La scrittura di un'armatura si chiama messa in carta.
Alcuni tessuti assumono nomi particolari:
  • pizzi sono detti dei tessuti con particolare intreccio, che disegnano sul prodotto dei disegni con varie fantasie. Possono essere in varie altezze sia a bordura, che in allover.
Il bordo di un tessuto (i margini destro e sinistro dell'ordito) si chiama cimossa (cimosa) o vivagno. Viene irrobustito raddoppiando i fili, se porta parole o scritte (produttore, marchio) tessute o stampate si chiama cimosa parlante.

Mano

Il termine tecnico che indica la sensazione al tatto data da un tessuto si chiama mano, definisce la caratteristica di morbidezza, calore, rigidità, compattezza, pelosità, scorrevolezza, che la mano sente toccandolo. La '"mano"' può essere: soffice, increspata, voluminosa, dolce, liscia, pesante, pastosa, granulosa, molle, secca, dura, fine, serica, gonfia, scattante, ruvida, ondulata, rustica, levigata, sostenuta.

Finissaggio

Per ottenere effetti particolari, i tessuti, quando si tolgono dal telaio, subiscono lavorazioni supplementari di rifinitura, dette finissaggio, che conferiscono l'aspetto e le caratteristiche necessarie: il fustagno viene smerigliato, il chintz calandrato, il panno follato e garzato.






Vi lascio il sito del museo del tessuto di Prato, dove troverete gli orari, le informazioni, ecc....., e del museo della tessitura, quest'ultimo anche in inglese, tanto per darvi un po' l'idea della lavorazione dei tessuti:
http://www.museodeltessuto.it/
http://www.fondazionetessilchieri.com/ita/museo.htm











esempi di trame e orditi






Alla prossima!!!!













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