martedì 25 febbraio 2014

GUIDA ALLA CORRETTA LETTURA DI UN ETICHETTA

Quante volte capita, di chiedersi, se un determinato capo, possa essere o meno lavato in lavatrice, o lo si debba lavare a mano? E quante, le volte che ci si chiede a che temperatura e se in acqua fredda o calda? E quante volte, gli spot pubblicitari di una lavatrice, dicono che è possibile comprando quel modello lavare un capo in acqua calda già alle basse temperature? Alzi la mano, chi non si è mai posto almeno una volta qualcuna di queste domande!!
Presente!


Quella che state per leggere è una guida alla lettura dell'etichetta di un capo, affinché queste domande non dobbiate più porvele. Soprattutto, per nel caso degli spot pubblicitari, l'importante è che il modello sia in classe A+, il resto dipende dall'etichetta del capo e non dalla lavatrice!!


Io la guida ve la metto comunque ma regola generale che tutti seguono, o almeno dovrebbero, e quella di fare 3 lavatrici distinte:


1_ Per i colorati (chiari e scuri insieme, non ha senso ne la minima importanza dividerli).
2_Per i bianchi
3_ Scarpe da tennis, ciabatte e tappeti. (mai lavare scarpe eleganti, sia da uomo che da donna, ok pnel pulirle con appositi prodotti, ma mai lavarle)!!!




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Simboli di base




 

I capi possono essere lavati ad acqua sia a mano sia in lavatrice. La cifra che si trova abitualmente al centro della bacinella indica la temperatura massima di lavaggio indicata in gradi centigradi.
La linea sotto la bacinella indica che i capi possono essere lavati in lavatrice ma solo a velocità ridotta cioè con programmi delicati risciacquo a temperatura decrescente e con centrifuga corta.
Capo da lavare esclusivamente a mano, sciacquare normalmente e strizzare delicatamente.




 

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Lavaggio in lavatrice




 

Temperatura massima 30°. Lavare e sciacquare con azione meccanica ridotta e centrifuga normale.
Temperatura massima 40°. Lavare e sciacquare con azione meccanica normale e centrifuga normale.
Temperatura massima 40°. Lavare e sciacquare con azione meccanica ridotta e centrifuga corta.
Temperatura massima 60° . Lavare e sciacquare con azione meccanica normale e centrifuga normale.
Temperatura massima 60°. Lavare e sciacquare con azione meccanica ridotta e centrifuga breve.
Temperatura massima 95°. Lavare e sciacquare con azione meccanica normale e centrifuga normale.
Temperatura massima 95° Lavare e sciacquare con azione meccanica ridotta e centrifuga breve.




 

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Lavaggio a mano




 

Lavare esclusivamente a mano con temperatura massima 40°. Non sfregare né ritorcere i capi.
Lavaggio ad acqua vietato. Non lavare.




 





 










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Lavaggio a secco (pulizia professionale)




 

Le lettere all'interno del cerchio indicano i diversi solventi per la pulitura a secco. Senza lettera interna lavaggio a secco con tutti i tipi di solvente in uso.
La linea sotto la cerchio indica precauzione o possibilità di restringimento. Riduzione del lavaggio: quantità d’acqua, sollecitazioni meccaniche, temperatura dell’acqua, temperatura dell’asciugatura.
Pulitura con tutti i solventi in uso.
Pulitura  con idrocarburi e trifluoro-tricloroetano.
Pulitura con percloroetilene, dissolventi clorati e essenze minerali.
Come il precedente però con restrizioni per aggiunta di acqua, di azione meccanica e di temperatura.




 

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Candeggina




 

Vietato l'uso di candeggina.
Si può usare la candeggina; non si indica la temperatura ma solo la possibilità o meno di trattare il prodotto con cloro.
E' possibile utilizzare la candeggina.




 

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Asciugatura




 

Si può asciugare in asciugatrice. Se c'è un punto in mezzo al cerchio indica asciugatura a bassa temperatura (60°); due punti significano asciugatura normale.
Non si può asciugare in asciugatrice.




 

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Stiro




 

Si può stirare con il ferro da stiro. I punti situati all'interno del ferro da stiro indicano la temperatura massima per lo stiro.
Temperatura bassa: massimo 110°.
Temperatura media: massimo 150°.
Temperatura alta: massimo 200°.
Vietato lo stiro o al più stirare molto delicatamente.   

GUIDA ALLA STIRATURA

Allora in questo post parliamo di stiratura, che a seconda del capo in questione va eseguita o meno.


AD ESEMPIO, LA SETA E I JEANS, NON VANNO MAI E POI MAI STIRATI ANCHE SE C'E' CHI LO FA!!


Partiamo dal fatto, che alcune assi da stiro, di solito industriali, hanno un "braccio" in più, che serve per la stiratura delle maniche, di camicie e maglie.


Ma anche se non ce l'avete va bene preciso, non state a farvi degli inutili trip mentali per questo!!


CAMICIA E GIACCA
Sembra stupido, ma lasciarla asciugare a una gruccia, può aiutare a rendere la stiratura più facile.
E una volta asciutta, si inizia a stirare il collo della camicia.


Si passa poi alle maniche e alle spalle, partendo dal centro, e andando verso i bordi.
Una volta fatto ciò, si passa ai polsini, ricordate sempre che i bottoni, dovranno essere verso l'alto, o rischiate di rovinarli, regola valida anche per quelli del corpo  o corpino che dir si voglia, sempre ammesso che ci siano.


Infine vi manca solo il corpo della camicia, prima quello posteriore, e poi quello anteriore, anche se alcune persone preferiscono invertirle. Ma alla fine, è indifferente per il risultato finale.


La giacca segue lo stesso metodo, ma a seconda del tessuto va e non va stirata!


MAGLIA E GILET:
Per quanto riguarda le t-shirt, le maglie a manica lunga sottili, il procedimento e il medesimo delle camice. Fate però attenzione ad eventuali stampe, decori e/o accessori "aggiunti", poiché in questi casi, si consiglia di stirare il capo sempre a rovescio.


Per quanto riguarda maglie e maglioni di lana, non andrebbero affatto stirati, ma se proprio dovete farlo, cominciate col non strizzarli troppo, e usate un po' il vapore del ferro da stiro, per eliminare le pieghe più evidenti.
Inoltre, tra il ferro da stiro e il maglione, occorre inserire un pezzo di lino, affinché il ferro da stiro non sia a diretto contatto con la lana, che si rovinerebbe.


Ovviamente, esistono anche le etichette, che spiegano se e come un capo vada stirato o  meno, e non solo, ma lo vedremo in un altro post.


Stessa cosa per il gilet, con la sola eccezione che prima si stira l'interno, e poi l'esterno.


ABITI IN GENERALE:
Per quanto riguarda gli abiti, molto dipende dal tessuto. Ad esempio la seta e la lana, non vanno mai stirate, ma se l'abito è di lino o cotone, allora è possibile la stiratura, che va eseguita, rigorosamente a rovescio. Quindi ricordatevi, di girare a rovescio il capo prima di iniziare a stirare. E iniziate sempre dall'alto, verso il basso. C'è chi sostiene che oltre dall'alto al basso, si debba partire anche dal centro, verso l'esterno, ma in realtà è ininfluente.


E' possibile utilizzare un po' di vapore del ferro da stiro anche qui, ma sempre senza esagerare.




GONNE E PANTALONI:
Pantaloni e gonne possono essere stirati sia a dritto che a rovescio, avendo sempre cura di iniziare dall'alto verso il basso, e di stirare sia dietro che davanti. E' inoltre consigliato, per eventuali cerniere e bottoni, di passare a fianco, e non di mettere il ferro da stiro sopra, ma tranquilli, se anche lo fate non muore nessuno!!




INTIMO:
Ebbene sì, esistono persone malate di mente che stirano anche le mutande!! ERRORE ed ORRORE!!
L'intimo, NON VA, E DICO NON VA MAI E POI MAI STIRATO!!


SCIARPE, FOULARD, POLSINI:
Anche qui, bisogna tenere presente il tessuto. Se si tratta di lana o seta, non si stira, in caso contrario, è possibile stirare, a rovescio i polsini, e da entrambi i lati, sciarpe e foulard!!






MANTELLINE E SPOLVERINI:
La cosa forse più facile da stirare, e anche qui è il tessuto a farla da padrone. Ricordate in questo caso di stirare anche i "legacci" che chiudono il capo, ed entrambe, vanno stirate sia a dritto che a rovescio.


FAZZOLETTI E BANDANE:
Oggi non si usano quasi più, perché ci sono quelli di carta, ma una volta erano di stoffa. Per stirare un fazzoletto di stoffa, o una bandana, il procedimento è lo stesso: si inizia a stirare bene i bordi e poi il centro. Poi lo si piega a metà e si passa una volta col ferro. E così via fino all'ultima piegatura, che varia a seconda di come volete piegarle/i.




CAPPOTTI:
I cappotti a seconda del tessuto, vanno e non vanno stirati, sia a rovescio prima, che al dritto dopo.
La cosa migliore, è pagare 7/8 euro e portarlo in lavanderia!


TOVAGLIE E TOVAGLIOLI:
Qui in linea di massima, valgono le regole per fazzoletti e bandane, ma fate sempre attenzione ai decori e stirate sia a dritto che a rovescio.




Chiudo questo post con una nota personale: io sono per il non stirato, in quanto dopo un paio di minuti o ore, che state a sedere o camminate, il capo torna come prima, come se non lo aveste stirato, quindi inutile farlo, ma sono solo io così!!


Inoltre è consigliato stirare alla sera, in quanto si risparmia un po' di luce, e quindi di soldi, ma sono pochi a crederci, per cui stirate come e quanto vi pare, i vestiti sono i vostri, dopotutto!!




Alla prossima gente!! 







Cartamodello pantalone

Per realizzare il cartamodello di un pantalone, si parte da quello di una gonna base, e lo si modifica.


Non importa che sia da uomo o donna, il procedimento è sempre lo stesso. Volendo, potete sempre scaricarli, o alcune riviste come Burda, ne hanno al proprio interno.
Ovviamente sul cartamodello dovranno essere segnate anche le misure e le posizioni di tasche, bottoni, cerniere, e altri "accessori".




Partiamo da quello che occorre:


Attrezzatura da cucito
Gesso o matita bicolore
Cartamodello di una gonna base,
Stoffa
Misure




Ricordate quando nella gonna base, avete dovuto lasciare una decina di centimetri dal margine inferiore e da quello destro del foglio?
Bene, ecco spiegato il perché!! Quella decina di centimetri serve in questo caso, per la realizzazione del cavallo dei pantaloni!!


  questa immagine rappresenta il pantalone classico, cioè come deve risultare il cartamodello alla fine, dopo le modifiche. Ovviamente con le vostre misure.




Una volta ottenuto il cartamodello, dovete posizionarlo sulla stoffa ripiegata a metà nel senso della lunghezza. E lasciando i 2 cm di cucitura, ritagliate i pezzi del pantalone, che saranno pronti per essere cuciti. E dovrete iniziare a cucire dal cavallo, lungo le linee che formano la gamba interna.


Successivamente, cucite le linee che formano la parte esterna della gamba,e una volta fatto ciò, vi basterà fare l'orlo in basso e in alto, ripiegando un pezzo di stoffa su se stesso; quello in alto dovrà essere un po' più "largo" di quello in basso, in quanto è la parte che permette al pantalone di poter stare su, e non cadere!




Fate attenzione!!!
Se il vostro pantalone prevede le tasche, le tasche saranno la prima cosa da cucire insieme all'eventuale cerniera!!









mercoledì 19 febbraio 2014

Gonna a ruota

Per fortuna, non va molto di moda, ma saperla fare può essere importante, magari vi serve per un'occasione particolare, e volete farvela invece di comprarne una, e metterla un'unica volta in vita vostra.
Le misure più importanti per la sua realizzazione, sono circonferenza vita e lunghezza gonna (e di quest'ultima ne abbiamo già parlato nella gonna base).


Come farla? Seguite le istruzioni sotto:


Cominciate col tracciare una linea orizzontale di circa 40 cm, e segnate il centro.
Dal centro appena segnato, tracciate una linea verticale perpendicolare che parte dal basso, in modo da avere 2 angoli retti.


 1/3 della vita più 1 cm per avere il diametro del cerchio, e a questo punto disegnate il semicerchio nella parte superiore.


Per avere la lunghezza, vi basta tracciare dal perimetro del semicerchio, e segnare la lunghezza, come nell'immagine sottostante.


Ricordatevi d lasciare un centimetro  di cucitura tutto intorno, tranne sul fondo che saranno 2.




Cucite i fianchi e la parte superiore , ricordando che se volete metterci una cerniera, la cerniera è la prima cosa da cucire!!













Ed ecco la vostra gonna a ruota!!


Per qualsiasi cosa sapete come contattarmi!!!





martedì 11 febbraio 2014

come realizzare il cartamodello di una gonna base (gonna dritta)

Partiamo dal presupposto che il modello della gonna dritta è il più semplice, e costituisce il grafico di partenza per la realizzazione di svariati altri modelli.








Per poter realizzare una gonna su misura occorre, prendere 3 misure molto importanti:




Girovita (punto più stretto della vita);
  • Larghezza bacino (punto più largo dei fianchi);
  • Lunghezza della gonna (semplicemente quanto la si vuole lunga 






  • In realtà la lunghezza della gonna è una cosa che potete decidere tranquillamente, poiché varia a seconda dei gusti, ad esempio a me piacciono solo quelle lunghe a terra!!






    Una volta che avete preso tutte le misure, e ve le siete segnate, occorre procurarsi uno o più fogli di carta bianca semi trasparente, grande quanto un cartoncino bristol (avete presenti i cartelloni che i fan fanno per il proprio cantante preferito e portano ai concerti? Bene, la grandezza del foglio è proprio quella)!! (Per quanto riguarda la carta bianca semi trasparente, io l'ho trovata in tipografia, ma anche il semplice cartoncino bristol di prima può andare bene)!!  O volendo anche la carta millimetrata, anche se quest'ultima può, durante la costruzione del modello, essere più di impaccio che di utilità!








    Ora, dovete semplicemente stendere del tutto il cartoncino bristol, fermandolo con del nastro adesivo (di solito in cartoleria te li arrotolano sempre)!!, e procurarvi, sempre in cartoleria, delle matite normali e matite bicolori (queste ultime di solito sono blu e rosse).








    Prima di incominciare, ricordatevi sempre di lasciare una decina di centimetri di margine, per eventuali modifiche e correzioni, sia dal basso che dal lato destro del cartoncino.








    Con una normale matita, tracciate dall'angolo in basso a destra, verso l'angolo in basso a sinistra, una linea lunga quanto volete che sia lunga la vostra gonna, e segnate i punti di inizio e fine della linea, rispettivamente con le lettere A e C.




    Detto questo, occorre tracciare un altra linea, che parte sempre dal punto A, ma che sia verticale, cioè, che parta dall'angolo in basso a destra, e arrivi all'angolo in alto a destra. E questo 3° punto, segnatelo con la lettera E
    Una volta fatto ciò, potete tracciare le 2 linee che mancano per formare il rettangolo, C-F ed E-F.




    Ora, dovrete tracciare altre 2 linee: la prima orizzontale e a metà, un modo che voi vediate 2 rettangoli orizzontali uguali, e la 2° parallela al lato corto AE, a circa 20 centimetri di distanza dalla suddetta linea AE.




    Queste 2 nuove linee appena tracciate, rispettivamente chiamate G-I e B-D; nel punto in cui si incrociano mettete invece la lettera H.












    Passiamo ora alla parte più impegnativa:


    Dai punti A ed E, lasciate un cm verso sinistra e i nuovi punti chiamateli, rispettivamente A1 ed E1;
    sulla linea A-E, ma partendo dal punto G, tracciate in entrambi i sensi, entità dello scarto, cioè un terso della modellatura, cioè un terzo della semicirconferenza vita, segnando i 2 nuovi punti con le lettere minuscole a e b; Da questi 2 nuovi punti, tracciate delle linee rette che finiscano nel punto H;






    Alla fine dovreste avere qualcosa come la figura sotto:






     solo con le parti invertite.


    Una volta ottenuto così il cartamodello, vi basterà ritagliarlo, lasciando circa 2 cm in più per le cuciture e riportare la sagoma sulla stoffa.


    Ripiegate a metà lungo il lato lungo la stoffa, e appoggiate un pezzo del cartamodello lungo questa linea, (una volta finito il cartamodello, dovrete tagliarlo a metà, lungo la linea lunga e centrale).


     Una volta che avrete tutti i pezzi sulla stoffa, fermateli con gli spilli, e ritagliateli, e iniziate a cucire "l'orlo" superiore, ripiegando all'interno, quei 2 cm circa che avete lasciato in più.
    Poi, sempre dritto contro dritto, cucite i 2 lati laterali, lasciando sempre i 2 famosi centimetri.


    Infine, non vi resta che cucire l'orlo, in basa a quanto volete che sia lunga la vostra gonna, e il gioco è fatto. Vi basterà rigirare al dritto la gonna, et voilà!!